Il pensiero libero cresce. Ha scoperto la tirannia del suo nemico, il pensiero unico globale. Conosce il volto delle oligarchie, le false divisioni ideologiche, le manipolazioni di massa. Spera che tra i nuovi e i vecchi oppressi, con un comune scatto d’orgoglio e di passione, si realizzi un nuovo blocco sociale per la salvezza del Paese. Il pensiero libero non guarda lontano ma vicino. Sa che l’arma più potente degli oppressori è la disinformazione. Questa newsletter vuole dare un contributo a neutralizzarla. |
E’ PARTITA SUBITO ALLA FARNESINA
PER INGABBIARE FRATTINI
Roma 6 maggio (
Così Massolo ha dovuto improvvisare una strategia di emergenza basata sulla piccola furbizia che aveva già funzionato nella legislatura del centro-destra precedente: ossia mettere i propri amici personali nei posti chiave, presentandoli come affidabili per il centro-destra, dopo averli già impiegati al servizio della sinistra. Per prima cosa, il segretario generale si è fatto ricevere qualche giorno fa da Frattini per concordare l’imminente insediamento. Vero scopo del colloquio era suggerirgli come capo di gabinetto l’ambasciatore Alain Economides, attuale direttore generale della cooperazione allo sviluppo. Quest’ultimo è molto legato a Massolo che lo ha aiutato nella fortunata carriera con vari modi discreti. E chi conosce
Gli altri candidati per il posto strategico nelle stanze accanto a quelle di Frattini sarebbero vari: da Pasquale Terracciano allora direttore del servizio stampa, ma ormai sistemato a Madrid, dove ha fatto di tutto per andare; al senior Giancarlo Aragona, che si è auto candidato al posto, dovendo rientrare da Londra; alla lanciatissima Elisabetta Belloni, che ha mantenuto la difficile Unità di crisi tra le poche eccellenze del ministero. Ma nessuno di costoro fa parte del “inner circle” del segretario generale. Perciò Massolo ha accreditato Economides a Frattini come la scelta più sicura, garantendo sulla sua compatibilità e lealtà verso il centro-destra, ma scommettendo temerariamente sull’ipotesi che il nuovo ministro, durante il mandato europeo a Bruxelles, non sia rimasto aggiornato sulle questioni della Farnesina. La mossa verrebbe completata, secondo indiscrezioni dal primo piano del ministero, portando in decisione al primo o al secondo consiglio dei ministri (con la motivazione di una presunta urgenza) la nomina alla cooperazione di un successore di Economides altrettanto amico di Massolo e –çà va sans dire- presentato come altrettanto “affidabile” per il centro-destra.
Schema tattico abile ma rischioso per chi lo presenta. Frattini, per quanto giovane di età, non crede più da tempo alle favole e non vorrebbe farsi compatire dall’intero ministero e fuori di esso. Non può ignorare che proprio Economides, nei due anni di D’Alema-Sentinelli, è stato il centro motore di un’operazione da annali della Farnesina, che ha provocato severe interpellanze parlamentari da parte di Sandro Bondi: cioè una mirata campagna di discredito stile purghe di Praga verso la precedente gestione degli aiuti allo sviluppo, per giustificare la cancellazione (vedi sotto i dettagli) di tutto ciò che di innovativo era stato costruito dal sottosegretario Alfredo Mantica insieme ai precedenti ministri (fase interim di Berlusconi, fase Frattini e fase Gianfranco Fini).
Il segretario generale Massolo, accreditato anche lui in teoria come “vicino” alla destra, conosce molto bene questi retroscena cui non risulta aver mai fatto opposizione. Ed è incomprensibile da parte sua un tentativo così azzardato di accreditare Economides per ciò che non è. Tanto più che nel clima teso di questa terza occasione berlusconiana, tutti i commensali della tavota rotonda del Cavaliere, i fortunati sotto cavalieri unti del grande leader, sanno bene che non saranno più giustificati certi errori dilettanteschi nell’azione di governo, specie quelli dovuti al boicottaggio di amministrazioni ostili o inaffidabili.
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CANCELLATA DALLA SINISTRA
Roma 6 maggio (
Con lo sbarco dei berlusconiani alla Farnesina, era avvenuta una cosa semplice e in fondo ovvia: in pochi mesi quella Babele di norme e procedure iniziatiche era stata semplificata e ricondotta alla comprensione di tutti; il meccanismo dei progetti era stato accelerato; ed erano stati messi nuovi paletti sia per limitare lo strapotere degli “esperti” sia per verificare ex-post come vengono spesi i soldi. Le delibere successivamente varate da Economides abolirono questa riforma ripristinando lo statu quo. Adesso, il “piano Massolo” mira semplicemente a perpetuare il “sistema Cgil” affinché tutto resti nelle mani degli “esperti” e vengano impediti nuovi tentativi di riforma da parte del centro-destra.
CRESCE PAUROSAMENTE
DEI CONSIGLIERI DIPLOMATICI
Roma 6 maggio (
Questo fenomeno dei consiglieri è cresciuto nelle ultime due legislature diventando una piaga. Ormai non c’è diplomatico di mezza età e di mezza carriera che non aspiri a infilare la testa nei palazzi del potere, facendosi adottare da un politico che diventerà il suo futuro sponsor. Avere l’assistenza di un addetto diplomatico era una prerogativa limitata al capo dello stato e al presidente del consiglio. La cosa è proliferata indecentemente fino ai governatori regionali e persino ai sindaci dei maggiori comuni, tutti titolari di una loro piccola politica estera.
PER I SOTTOSEGRETARI AGLI ESTERI
AL MASSIMO QUATTRO POSTI STRIMINZITI
Roma 6 maggio (
La componente Forza Italia dovrebbe schierare agli Esteri due debuttanti benedette dal Cavaliere: Stefania Craxi per fare dispetto all’uscente Bobo il “fratello coltello”; e Barbara Contini l’ex governatore di Nassiriya attualmente impegnata con gli Italiani nel mondo. Se
L’ENNESIMA ESCLUSIONE
DEL VOLENTEROSO ZACCHERA
Roma 6 maggio (
L’esclusione di Zacchera, che aspirava a un posto di sottosegretario alla Farnesina, è una delle poche certezze in questa materia. Il fatto strano è che qualcuno nei cortili del centro-destra lo aveva invece accreditato agli Esteri, alimentando nel contempo la voce che Barbara Contini sarebbe andata “ai rifiuti” di Napoli. Manovra perfida e insidiosa che l’ex governatore di Nassiryia spera di aver sventato. Dunque, alla Farnesina dovrebbe andare
SATIRE
DI ANDREA RONCHI MINISTRO
IN SCENA AL TEATRO DEGLI EQUIVOCI
CON FINI, REBECCHINI E ALTRI
Roma 6 maggio (
C’era però di mezzo il potente ingegnere Gaetano Rebecchini, mitico fondatore-ombra di Alleanza Nazionale, con in tasca -si sussurra- alcune chiavi preziose del Vaticano, poi dimissionario, poi riavvicinatosi al partito ma con tono appartato, poi di nuovo distante ma in fondo sempre nel mezzo alle cose. Andrea Ronchi si era fatto le ossa in una piccola tv privata. E risulta che Rebecchini presentò a Fini “questo giovine dabbene”, come si diceva una volta, affinché potesse costruirsi un ulteriore futuro professionale.
Qui è accaduto evidentemente uno di quegli equivoci improntati ai classici schemi teatrali degli scambi di persona, amori ancillari, corna, finti morti che si svegliano dalle bare, etc. Fatto sta che Rebecchini aveva proposto questo Ronchi per un incarico nel settore della stampa. Ma in quel momento Gianfranco Fini stava forse pensando ad altro. Sicchè, nominava distrattamente Ronchi come suo “portavoce” e poi tornava alla pesca subacquea. Senza aver capito bene neanche lui, Andrea si metteva a parlare in tv, assumendo quel tono un po’ drammatico che assicura credibilità e autorevolezza, sicché molti pensarono che così Fini avesse stabilito. E come sempre si appecoronarono. E quindi, equivoco su equivoco, Ronchi, si ritrovò con un seggio di deputato nel 2006 e con la riconferma nelle ultime elezioni. Fini e tutti gli altri se lo vedevano crescere sotto il naso ma per educazione nessuno gli chiedeva mai chi fosse e che cosa volesse.
L’equivoco è continuato nella fase preparatoria del futuro governo. Andrea Ronchi è salito ancora di poltrona in poltrona. Sembrava che dovesse andare agli esteri come sottosegretario, poi qualcuno ha fatto sapere: “
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